Nuova legge urbanistica, le associazioni di categoria chiedono che sia discussa con loro

Prevedere una forte iniziativa sul recupero dei centri storici e per il recupero e la riconversione del patrimonio esistente, mettendo in campo incentivi e premialità per questo tipo di interventi edilizi che consentono di limitare il consumo del suolo”.

A chiederlo sono le associazioni artigiane Cna e Confartigianato Marche in una conferenza stampa convocata per presentare le proposte delle imprese edili e le richieste di modifica della proposta di legge regionale sul governo del territorio, licenziata dalla Giunta ed ora all’esame della Commissione consiliare competente insieme ad un’altra proposta di legge di iniziativa popolare.

“Noi” hanno affermato, ieri 8 dicembre, i presidenti di Cna Marche Gino Sabatini e di Confartigianato Costruzioni Marche Bruno Crescimbeni “chiediamo che le questioni urbanistiche e di governo del territorio siano affrontate in un unico testo di legge urbanistica regionale che dovrà uscire dal confronto della Regione con gli enti locali e con le associazioni di categoria, finalizzato a rilanciare il settore delle costruzioni marchigiano, entro il mese di gennaio. In quest’ottica le due proposte di legge in discussione ci sembrano inadeguate. Senza modifiche rischierebbero di bloccare il settore edile per dieci anni a causa dell’eccessiva burocrazia che rimanda le competenze tra Regione, Province e Comuni, appesantendo le procedure con conseguenti maggiori costi per le imprese. E’ anche un errore quello di introdurre l’obbligatorietà dei Piani Intercomunali Strutturali. Riteniamo che la copianificazione tra Comuni vada fatta solo se esiste condivisione di obiettivi, compatibili con la sostenibilità territoriale e sostenuta da incentivi”.

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