PalaRiviera, la Corte d’Appello si pronuncia a favore del Comune

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ANCONA − «E’ una notizia che ci fa tirare un sospiro di sollievo perché l’eventuale soccombenza avrebbe messo in serissime difficoltà il bilancio comunale già in sofferenza per le conseguenze della pandemia. Possiamo guardare con un po’ più di fiducia alla approvazione del bilancio di previsione del 2021». Questo il commento del primo cittadino, Pasqualino Piunti. La causa vedeva il Comune in giudizio contro la curatela fallimentare della ditta Falcicchio di Bari appaltatrice dei lavori di realizzazione del Palazzo dei Congressi (Palariviera) per circa 7,5 miliardi di lire.

Alcune tappe, un breve riassunto

La vicenda nasce nel 1993, con la stipula del contratto tra il Comune e la ditta “Falcicchio Vito & Soci sas”. La Falchicchio aveva vinto una gara d’appalto per l’ esecuzione dei lavori di realizzazione del Palazzo dei congressi e della cultura. Il primo stralcio dei lavori era stato quantificato in lire 7.515.938.000. Nel 1997 il Comune aveva rescisso il contratto, dopo una delibera della Giunta, per inadempienza dell’appaltatore e per tentativo di frode. In particolare: sulla decisione presa dalla Giunta, pesò il ritardo nell’ultimazione dei lavori, l’abbandono del cantiere e la sospensione dei lavori. Lo stesso attore della causa lamentava degli evidenti danni economici.
La “Falchicchio” rispose chiedendo l’accertamento dell’illegittimità del provvedimento di rescissione del contratto. Nel 2014 il Tribunale di Ascoli diede ragione al Comune ritenendo infondata la pretesa della curatela. Il giudice di secondo grado ha confermato il pronunciamento del Tribunale condannando la rappresentanza dell’impresa alle spese di giudizio.

Dopo averne accertato quale fosse il giudice competente per veder esperita la causa, arrivamo alla sentenza di oggi.
La Corte d’Appello ha rigettato l’appello promosso dalla curatela fallimentare della “Falcicchio Vito & Soci sas” ed ha condannato la curatela al pagamento delle spese processuali.

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