“Partiranno ricorsi se non si farà chiarezza sul project della Piscina”

i consiglieri di francesco, mandrelli, de vecchis

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “L’amministrazione Piunti chiarisca i lati oscuri del project financing della Piscina Comunale Gregori. Se la maggioranza non darà risposte esaurienti in commissione, partiranno esposti”. I capigruppo e i segretari delle forze politiche di minoranza rappresentate in Consiglio, vanno all’attacco sul project financing, che presenterebbe diversi aspetti da approfondire.

“L’ansia da prestazione della maggioranza produce effetti negativi. Siamo passati dai tuffi a giugno promessi da Piunti ai tuffi nel vuoto dell’amministrazione”, tuona il capogruppo Pd Antimo Di Francesco mentre espone la tavola del project (foto).

“La proposta dei privati – commenta Di Francesco – è stata protocollata in Comune quando nel piano delle opere pubbliche c’era la riqualificazione della vasca esterna. Per legge non si può prevedere un project privato senza prima avere rivisto il piano. La proposta andrà a  caricare la zona di volumi non previsti dal Prg, per cui sarebbe almeno necessaria la variante. Ci sono rilevanti criticità tecniche e procedurali, si rischia di andare verso un’opera incompiuta. Chiederemo approfondimenti in commissione, ma una non basta”.

Il project avrà durata trentennale con possibilità per il gestore di aggiungere altri quindici anni per il ristorante e il direzionale. Il privato conta su un guadagno annuo di 340mila euro.

Per il segretario del Psi, Umberto Pasquali, va rifatto il calcolo economico. “Il Comune ci deve fare vedere il prezzario della Regione sui costi e i ricavi dell’impianto natatorio, perché potrebbero evidenziarsi numeri diversi da quelli del project, più convenienti per l’aggiudicatario. Perciò il privato farebbe lo stesso volume di affari in minore tempo. Quindi non avrebbe una concessione per 30 anni più quindici, ma per una ventina di anni. Se queste cose non saranno chiarite partiranno ricorsi”.

Il capogruppo di Ripartiamo da Zero, Giorgio De Vecchis, fu il primo a sollevare dubbi sull’operazione.  “Se riaprissimo di tasca nostra la vasca esterna – sbotta de Vecchis – questa si reggerebbe da sola, nonostante la gestione anti economica del Comune. Non a caso i privati stimano di guadagnarci 340mila euro l’anno netti. Al momento della presentazione del project, avrebbero dovuto annullare la proposta e poi togliere la piscina dal piano opere pubbliche. Se viene impugnato si rischia di bloccare tutto per anni”. E ancora: “Non siamo contrari a priori, ma vogliamo impedire che si imbarchino su una strada senza ritorno. Si faccia un bando pubblico dove tutti possono partecipare liberamente”.

Il capogruppo Udc, Domenico Pellei, propone una raccolta firme tra la popolazione per sapere cosa pensano i cittadini e ricorda che i project e gli accordi con le imprese hanno avuto gestioni critiche. Il parcheggio della scuola Marchegiani è finito all’asta, la palazzina in cui dovevano andare i Vigili urbani in piazza Kolbe è rimasta incompiuta “perché c’è un’economia stagnante e fare il project è come firmare una cambiale che non si sa se verrà pagata”.

Hanno partecipato alla conferenza stampa nel Municipio di viale De Gasperi i capigruppo Antimo Di Francesco (Pd), Flavia Mandrelli (Articolo Uno) Giorgio de Vecchis (Ripartiamo da Zero), Domenico Pellei (Udc). I segretari Edward Rino Alfonsi (Pd), Umberto Pasquali (Psi) e Luca Spadoni di Articolo uno, ex assessore del centrosinistra.

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