Mengoni: “Voglio continuare a lottare per questa maglia”

ASCOLI PICENO – Dopo la partita con l’Entella e la successiva festa nello spogliatoio, in sala stampa è intervenuto capitan Mengoni.

Mengoni: “Personalmente quest’anno ho temuto di non farcela nei momenti difficili, ma la forza di un uomo è proprio questa: avere la capacità di reagire. Non sono famoso per essere fortunato, ma la forza l’ho trovata, oltre che a casa, dai miei compagni. Anche se sono giovani mi hanno dato grande forza, che forse a inizio anno mi era mancata a causa della poca stima del vecchio allenatore. Poi tutti hanno capito chi è Andrea come uomo e per me la situazione è migliorata. Per quanto riguarda oggi, peccato perché ho sfiorato il gol sulla linea e sarebbe stato bellissimo segnare in una partita così importante. Quello che conta però è che alla fine è andata bene, anche se sul colpo di testa a fil di palo ho perso cinque anni di vita: questa partita è stata un po’ l’emblema della stagione. I due tecnici iniziali? Io ho avuto a Pescara Di Francesco che allenava la Beretti e poi è esploso dal nulla. Quest’anno purtroppo non è successo, ma nessuno voleva il male dell’Ascoli. Abbiamo dimostrato tutti il nostro carattere nonostante mille difficoltà. Ganz? Era il primo a festeggiare, è un ragazzo a posto e non ha mai detto una parola fuori posto. Sono annate un po’ storte, magari il prossimo anno riparte e fa 15-20 gol. Faccio l’esempio di Pinto, aveva l’etichetta di “somaro” e è poi diventato una pedina imprescindibile. Kanoute ha fatto una partita di un’esperienza unica e Mogos ha fatto una partita caratteriale e fisica impressionante. Obiettivi per l’anno prossimo? Personalmente quest’anno ho giocato senza preparazione a causa della caviglia, ora spero di non perdere gli allenamenti per arrivare pronto fisicamente. Voglio continuare a lottare per questa maglia. Infine vorrei sottolineare una cosa: mai come quest’anno tutti i calciatori sono stati fondamentali quando chiamati in causa. Mi viene in mente Florio a Cremona, in una partita decisiva è stato fondamentale. Lores è partito così così e poi alcune partite le ha spaccate in due da solo, lo stesso Pinto si è trasformato. Per questo oggi li ho abbracciati tutti uno ad uno. Tifosi? Entrare in campo con tutta la gente dalla tua parte è facile: ricordo Almici, in casa era un calciatore e fuori casa un altro perché era molto più tranquillo. Nessuno però ha mai voluto mettere i remi in barca o deludere la gente, anche perché se succede sono il primo ad attaccarli al muro”.

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