Serie B, Juve Stabia e Trapani rischiano l’esclusione dalla Serie B per «multiproprietà» di Petroni.

Sembra esplosa una vera e propria bomba in Serie B.
Nella versione online del Sole 24 ore ( firmato da Giardina) di oggi è stato pubblicato un articolo che mette in luce la problematica.

Secondo le regole della Figc non sono ammesse partecipazioni, gestioni o situazioni di controllo, in via diretta o indiretta, in più società del settore professionistico da parte dello stesso soggetto. Juve Stabia e Trapani, in attesa del deferimento da parte della Procura federale della Figc, non rappresentano l’unico caso di multiproprietà all’interno del calcio italiano.

E’ una bolla che tra deroghe e permessi rischia davvero di esplodere.

La figura chiave, in questo caso, è Petroni; accusato di «avere rivestito contemporaneamente il ruolo di socio» in entrambe le società, dal 21 giugno al 9 luglio scorso.

La Procura Federale, nelle figure del procuratore federale Pecoraro e dei procuratori aggiunti Arpini e Melaragni, ha messo nel mirino due club di B:  Trapani e Juve Stabia .
Il giornale definisce l’indagine come un possibile “Vaso di Pandora”.
Petroni, nella sua storia recente, era già stato proprietario del Pisa; giungendo ultimo in Serie B nella stagione 2016/2017 con 4 punti di penalizzazione per inadempienze Covisoc.

Ripercorriamo la vicenda:
Dopo la bancarotta della Terravision, Petroni ha cercato di reinserirsi nel mondo del calcio, rilevando le quote della Juve Stabia (in serie C ai tempi).
Un ingresso mai sbandierato, tradito, solamente, da un post di congratulazioni dopo la salita in B.
L’ex proprietario del Pisa era all’interno della holding che deteneva il 48,9% delle quote della società, la Capri Stabia Partecipazioni Srl.
La Procura imputa che la gestione della compagine campana fosse effettuata tramite Edoardo Comito.
Per quanto riguarda il club campano sono finiti, in aggiunta, sotto la lente delle indagini: l’allora amministratore unico Pasquale Martinelli, l’amministratore unico dal 31 maggio 2019 Vincenzo D’Elia, l’amministratore unico di Sportiva Srl e Stabia Sport Srl Giuseppe Di Maio, il socio Francesco Manniello e l’amministratore della società Gap Srl Antonio Parente.

Arriviamo al 21 giugno scorso, data dell’acquisto del Trapani. Alivision – altra società legata a Petroni – rileva il club siciliano. Tale passaggio di quote permette l’iscrizione in B.
Secondo le tesi della Procura federale è rimasta nel frattempo all’interno del capitale della Juve Stabia, almeno fino al 9 luglio.
Qui, perciò, si contravvede alle normative del NOIF (art. 16 bis) e allo Statuto FIGC (art. 7,7).
Stando a quanto previsto dalle norme federali, «permanendo l’inosservanza del divieto alla scadenza del termine, annualmente fissato, per la presentazione della domanda di iscrizione al campionato, le società oggetto di controllo non sono ammesse al campionato di competenza». Dall’avvio del procedimento disciplinare, invece, sono sospesi i contributi federali, fino a eventuale pronuncia definitiva favorevole alle società.

AMBO I CLUB RISCHIANO L’ESCLUSIONE.

Nonostante il divieto, ad oggi, due condizioni rappresentano le casistiche per ovviare tale situazione:

– la prima è evitare un conflitto di interesse tra società appartenenti alla stessa lega;
– la seconda è quella di rilevare un club “post mortem”.
Salernitana
(Lotito), Bari (De Laurentiis) e Mantova (Setti) sono state infatti create ex novo dopo il fallimento della precedente società, ripartendo dai dilettanti.

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