Sicurezza in via Monte Conero: la videosorveglianza può attendere

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Via Monte Conero, quartiere Ragnola di Porto d’Ascoli. La lingua batte sempre dove il dente duole: e il dente duole sulla sicurezza. I residenti vogliono la zona più illuminata per tenere lontani i delinquenti. Più luce a nord della strada. Più luce a sud, in via Gran Sasso. Quest’ultima, congiunge viale dello Sport con la pista ciclopedonale che costeggia il rilevato ferroviario. Di notte è buio pesto. Il camminamento corre tra l’erba e qualche alberello tra due file di palazzi. Per i ladri è un gioco nascondersi nell’ombra ed entrare nelle case per rubare. Il Comune ha avviato il piano per l’installazione della videosorveglianza: a Ragnola ci arriverà tra alcuni anni. Ma la sicurezza non si può rinviare.
“In attesa che la videosorveglianza arrivi in via Monte Conero, si potrebbe tentare di installare i lampioni intelligenti, che contemplano le telecamere senza la fibra ottica”.  Lo chiede Luca Abeti, un residente, agli assessori Andrea Assenti e Andrea Traini durante l’assemblea pubblica di lunedì 7 maggio nel salone parrocchiale della Sacra Famiglia. Dice ancora Abeti: “La telecamera con il cartello di avviso che la zona è videosorvegliata può fare da deterrente per i malintenzionati. Questo sforzo da parte dell’amministrazione sarebbe molto apprezzato dai residenti”.
La risposta di Assenti: “La questione va approfondita con la Cpl Concordia. Dobbiamo fare i conteggi e verificare il contratto, perché la precedente amministrazione ha legato il Comune di San Benedetto alla Cpl Concordia fino al 2026”.
Per l’assessore il contratto con la società che ha in gestione la pubblica illuminazione è un cappio al collo. E gli interventi non previsti dal contratto  sono assai complicati da mettere in pratica. Sabato 12 maggio la maggioranza porterà in Consiglio comunale una variazione di un milione e 294mila euro di debiti fuori bilancio con la Cpl Concordia, maturati in larga parte all’epoca della giunta di centrosinistra. Soldi che l’ente avrebbe potuto investire per la sicurezza. Insomma, via Monte Conero dovrà pazientare ancora prima che si accendano le telecamere.

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