Tirreno Adriatica, Ceriscioli: “Il Paradiso si cerca con la bici nelle Marche“

Tirreno Adriatica 2020

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Annunciata per il 16 marzo la tappa Sambenedettese della Tirreno Adriatica, la corsa dei due mari che eleva bici a mezzo privilegiato di promozione dei territori.

 

 

Con un nuovo parametro. “Uno stile ambientale che vede la bici come possibile in ogni luogo per raccontare i nostri luoghi ai turisti”.  Cosi il presidente della Regione Luca Ceriscioli, cui fa eco il sindaco Pasqualino Piunti “Le marche credono nella bici, San Benedetto è con voi”.

 

 

Mauro Vegni. Ideatore della manifestazione con Franco Mealli, spiega “come è cambiata cosa vuole dire nel 2020 la corsa dei due mari”, perché – come sottolinea Piunti – è la più grande dopo il Giro d’Italia, la Vuelta e il Tour, sicuramente la prima tra le corse a tappe.

 

 

Una corsa nuova. “La corsa viene oggi interpretata diversamente. È diventata qualcosa di più: tra gli eventi sia in termini di passione sportiva che di valori di un territorio, il ciclismo è capace valorizzare l’impatto e l’indotto turistico. In termini di ritorno in ecologia, in mobilità sostenibile”.

 

 

Continua Vegni: “Bici come uno strumento adeguato al nostro tempo, un messaggio culturale che indica come è necessario e condiviso il proposito di cambiare tendenza nel rapporto con la natura e l’ambiente. In Italia al boom degli anni ‘60, la crescita esponenziale dell’auto come mezzo di utilizzo quotidiano, oggi invece si contrappone la riscoperta della bici”.

 

 

Le migliori intenzioni per un evento mediatico. 151 paesi nel mondo collegati, 2276 ore di trasmissione, 53 milioni di spettatori e socialnetwork in primo piano per una copertura worldwide: un ritorno enorme in termini di immagine.

 

 

La prima tappa, mercoledì 11 marzo, sarà Lido di Camaiore-Lido di Camaiore, con emozioni promesse sul finale, a seguire Camaiore-Follonica, poi Follonica-Sacrofano.

Quarta tappa Terni-Sarnano-Sattotetto, tappa molto impegnativa per scalatori

Quinta tappa Pieve Torina-Loreto: partenza dal centro del cratere

Sesta tappa Castelfidardo-Senigallia, con finale pianeggiante sul lungomare di Senigallia adatta ai velocisti.

Settima tappa con la tradizionale cronometro di San Benedetto, 16 marzo.

 

 

I protagonisti. Chi ha corso e vinto le tappe della TA è destinato a grandi gesta: così per Primoz Roglic  che dice come siamo “sempre le stesse emozioni del giro”. Superata la cronometro a squadre che condizionava il risultato di vari corridori importanti, l’evento riesce non solo grazie ai grandi nomi presenti, ma anche al lavoro degli addetti, alle polizie locali, agli operatori della sicurezza, ecc.

 

 

Il ricordo dei grandi campioni.  Tutti conservano un bel ricordo della gara: Mirco Maestri”corriamo con i più forti al mondo”, e Alexey Lutsenko: “Ricordo l’emozione di quando ho vinto una tappa”, con San Oomen “Conservo dolci memorie sulla TA”. Ruglic, è stato il vincitore dell’ultima edizione da brividi giocata e vinta sul soffio per 36 centesimi, da vero piccolo giro d’Italia.

 

 

La bici democratica. Conclude Ceriscioli: “la montagna grazie alla pedalata assistita è fruibile da tutti, basta scegliere se faticare di più o no, è l’ultima frontiera del territorio. La bici democratica che permette a tutti di cimentarsi nel percorso, per l’immagine forte della Regione che ha creato un percorso con le guide, i servizi, gli alberghi, i bike hotel. E la nuova normativa regionale in fatto di treni per il trasporto free delle bici senza pagare il biglietto aggiuntivo”.

 

 

Bici e uomo contemporaneo. “Cerco il nuovo paradiso in bici in fuga nelle Marche”. Parola di Vincenzo Annibali, già vincitore due volte, che nell’edizione 2020 ci sarà. Coinvolti anche gli artisti: secondo Michelangelo Pistoletto il Paradiso si cerca con la bici, nel terzo cerchio della perfezione che somiglia molto alle colline e alle riviere marchigiane.

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