Un viaggiatore racconta il suo passaggio nelle zone martoriate dal sisma

ARQUATA –  “Sono passati quattro anni da quel maledetto giorno che ha portato tanti lutti nelle famiglie del centro Italia,
ma cosa è cambiato da allora?” Se lo chiede Donato la Torre, un viaggiatore che ci ha inviato il suo pensiero transitando in quelle zone martoriate dal terremoto.

“Un piccolo viaggio tra i paesi colpiti dal terremoto ci ha fatto scoprire che poco è cambiato in quattro anni. Girare tra Amatrice, Accumuli, Arquata e tra le tante frazioni di questi che erano paesini meravigliosi, ti fa stringere il cuore ed il pensiero torna a quel giorno. Le tante immagini e video che i media ci hanno fatto vedere in quel periodo e dopo non rendono bene l’idea di ciò che realmente c’è in quei luoghi che per quanto tristi, offrono panorami stupendi. Vedere dal vivo quelle case sventrate ed immaginare che all’interno c’erano delle persone fa rabbrividire anche per chi si è salvato. Abbiamo chiesto agli abitanti cosa ne pensano e li che ti accorgi di quanto buona è quella popolazione, i terremotati sfrattati dalle loro abitazioni quasi giustificano i lenti progressi, sono passati troppi commissari straordinari- ci dice uno degliabitanti- non riescono neppure a leggere le carte che vengono sostituiti “ci dice ancora.

“Quanta umiltà in chi si è ritrovato senza niente in un batter d’occhio. I piccoli villaggi creati sono garbati ed ospitali,
ovviamente nulla in confronto a ciò che è la propria abitazione. Lo Stato ha l’obbligo di intervenire al più
presto, la pazienza delle persone non va messa alla prova costantemente. Panorami mozzafiato, cittadine inerpicate su costoni, il sole che scompare dietro le montagne, la tranquillità di posti favolosi, bar con persone accoglienti, ristoranti con menu squisiti, non perdiamo tutto questo” dice.

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