A Porto d’Ascoli stop alla carta d’identità elettronica, il Pd prepara le barricate

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Sulla vetrina dell’ufficio Anagrafe della delegazione comunale di Porto d’Ascoli è stato affisso una cartello dove si legge: “Per assenza di personale, da lunedì 14 maggio 2018 è sospesa l’emissione delle carte di identità elettroniche” (LEGGI QUI). Dalle voci che si rincorrono pare che il dipendente addetto alla carta di identità elettronica presso la delegazione comunale di Porto d’Ascoli verrà trasferito nel Municipio di San Benedetto.
In merito alla soppressione del servizio scende in campo il Pd di Porto d’Ascoli. “Il sindaco Pasqualino Piunti – tuona il segretario del circolo Gregori, Claudio Benigni –  interpellato sull’argomento ha dichiarato di non esserne a conoscenza, facendo lievitare lo sgomento e la preoccupazione dei cittadini. Come era logico attendersi, i comitati di quartiere tutti sono in stato di agitazione e c’è da giurare che nei prossimi giorni si faranno sentire nelle sedi deputate”.
Insiste Benigni: “Nel prendere atto della scellerata decisione che va a privare i cittadini portodascolani di uno storico nonchè fondamentale servizio, perché risponde ad un territorio con un’alta concentrazione di persone anziane e perchè riduce le distanze tra il Comune ed una zona evidentemente decentrata, chiedo al sindaco di voler intervenire con la massima celerità possibile per rimpiazzare le pedine mancanti e ripristinare il servizio in questione”.
L’ammonimento di Benigni: “C’è bisogno di una repentina marcia indietro da parte del primo cittadino. Per fugare i dubbi circolati nelle ultime ore che interpretano l’accaduto come azione propedeutica ad un imminente smantellamento dell’intero ufficìo e per recuperare un minimo di credibilità, visto che un giorno dichiara di conoscere benissimo tutte le situazioni della città, che gira in lungo e in largo, e in un altro invece di non essere a conoscenza di quel che accade all’interno del suo Comune”.

Ironizza Benigni: “Forse il sindaco ha bisogno di una visita oculistica. Vede, e solo lui purtroppo: 1 – una città pulitissima (non sporca); 2 – una cittá sicurissima (non invasa da scippi, furti, incendi dolosi, ecc.); 3 – una città affastellata di iniziative (non sprovvisto di un cencio di cartellone); 4 – una cittá economicamente molto dinamica (non ferma, immobilizzata e piena di locali sfitti). Ma paradossalmente .non si avvede degli “autoscontro abusivi” cosí come non vede cosa scrivono sui cartelli appesi alle vetrine dei suoi uffici, né sa dove lavorano e se lavorano le sue maestranze”.
Conclude Benigni: “Sono certo che Piunti troverà quanto prima una soluzione a questo gravissimo episodio che colpisce i nostri concittadini. Diversamente, il sindaco sappia che, non glielo permetteremo: a costo di fare le barricate”.

Print Friendly, PDF & Email

Articolo Precedente

Stop al museo Genevieve, raccolta firme per riqualificare il parco bau

Articolo Successivo

PicenAmbiente, venti anni con i conti in ordine. La società dei rifiuti a gonfie vele