Contratti di sviluppo, Casini: “Per il Piceno pochi spiccioli, il percorso frettoloso e opaco della giunta alimenta legittimi sospetti”

“La sciatteria di questa giunta che continua a non governare alcun processo ha fatto sì che molte comunità colpite dal sisma del 2016 resteranno escluse dalle risorse previste dai Contratti Istituzionali di Sviluppo (CIS), promossi dal Governo per favorire la ricostruzione e la ripresa economica delle aree colpite dal sisma. Per i Comuni della Provincia di Ascoli Piceno solo 17 milioni di euro assegnati su 160 disponibili. Altro che “Cenerentola” siamo diventati le briciole per i topini. Complimenti all’assessore competente!”.

A dirlo è il consigliere regionale del Partito Democratico Anna Casini, commentando l’esito dell’istruttoria della Regione Marche e di Invitalia che ha finanziato solo venti progetti della Regione Marche.

“Quanto accaduto – spiega Casini – è molto grave. In primo luogo, di fronte allo stanziamento di 160 milioni di euro previsti dal Cis, la Regione non ha adottato inizialmente alcun criterio di selezione, trasmettendo a Invitalia tutti i progetti pervenutigli dai territori, per un ammontare complessivo di 900 milioni di euro. Una decisione pilatesca, presa per non scontentare nessuno, ma che inevitabilmente ha dovuto fare i conti con il ministero, che ha invitato immediatamente la giunta a riformulare le sue proposte sulla base di criteri razionali ed efficienti”.

“Come la questione è andata avanti poi – continua la consigliera dem – è perfino peggio. Ignorando gli appelli dell’Anci Marche affinché fosse possibile approfondire l’esito dell’istruttoria e soprattutto violando ogni elementare principio di trasparenza, l’operato della giunta regionale, da allora, si è caratterizzato esclusivamente per la ossessionata fretta di portare a termine la procedura. Basti pensare che il suo Nucleo di Valutazione, costituito appositamente a luglio, avrebbe valutato in un solo mese ben 130 progetti per quasi un miliardo di euro. Cosa che, come ben sa chi conosce i meccanismi della pubblica amministrazione, è praticamente impossibile. Ma non solo, dopo il richiamo del Ministero, la giunta ha introdotto criteri aggiuntivi che fanno affiorare un evidente profilo di illegittimità sulla selezione operata: gli stessi criteri sarebbero stati individuati dopo la presentazione dei progetti e quindi potenzialmente calibrati per operare decisioni opache a favore di un intervento piuttosto che un altro”.

“Dubbi e sospetti – conclude Casini – si rafforzano poi alla luce dei punti deboli che emergono a un’analisi più approfondita dei progetti approvati: la gigantesca sproporzione delle risorse assegnate ad alcuni comuni rispetto ad altri, il finanziamento di interventi ancora tutti da progettare e privi dei necessari co-finanziamenti, la costituzione di inspiegabili e illogici partenariati tra amministrazioni comunali, la mancata chiarezza sulla suddivisione delle risorse nelle collaborazioni tra il pubblico e il privato. Perché una così squilibrata distribuzione delle risorse che ha lasciato indietro tante realtà? Sono interrogativi a oggi senza risposta, su cui il gruppo assembleare del Partito Democratico tenterà di far luce nei prossimi giorni presentando un’interrogazione alla giunta regionale”.

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