Incontro con l’arbitro Daniele Orsato: una lezione di “vita”

ASCOLI – Ieri pomeriggio si è svolto l’incontro presso la Sala della Ragione con l’internazionale Daniele Orsato.

La partecipazione di pubblico è stata, estremamente, numerosa. Presenti varie autorità: i due assessori – il sindaco era assente per impegni pregressi – Stallone e Vallesi, il designatore ascolano della C.A.N. B Morganti, l’ex arbitro ascolano ed internazionale di Volley Pasquali, l’attuale arbitro della C.A.N. B Sacchi, il presidente di Sezione Vallesi ed altri rappresentanti della governance sportiva.

Dopo i vari saluti, moderati dal giornalista Rosa, delle varie componenti si è entrati nel vivo dell’incontro.

“Io ad otto anni giravo per casa con un cacciavite perchè volevo capire come si accendevano le luci” – questo il suo esordio – ” a tutto pensavo tranne che diventare un arbitro. Io volevo fare l’elettricista.”

Già tale frase ci riesce ad inquadrare la persona. Una persona che ha portato avanti sempre il lavoro. Una persona che dopo aver raggiunto il diploma – in un istituto tecnico, ndr – ha indossato subito la tuta blu ed acquistato gli attrezzi del lavoro.

“Giocavo a pallone e la mia squadra fallì. Incontrai un amico che mi introdusse l’idea di diventare arbitro”.
Dopo aver preso in considerazione la proposta, nè parlò a casa. Il padre, avendo la possibilità di scegliere tra le sezioni di Schio o Vicenza, optò per la prima per esigenze logistiche ( l’arbitro è cresciuto a Recoaro Terme).

Arriviamo alla prima data importante per il direttore di gara: Ottobre ’92.

Dopo essere stato alla prima riunione in sezione, uscendo, si ferma nel punto bar.
Chiedendo al proprietario, riesce ad avere una stima per arrivare alla Serie A: Ci vogliono, più o meno, 16 anni.
Tornando a casa ripete a tutti che in 16 anni lo avrebbero visto nel grande calcio.

Ma cosa colpisce, davvero, di questo personaggio?

La genuinità, la veracità, la sincerità, l’abnegazione e la voglia di sacrificio.

“Io non ho mai smesso di lavorare. Mi alzavo alle 6 di mattina, tornavo a casa alle 6 di pomeriggio ed andavo a correre per strada. Da me quando non piove vuol dire che fuori sta nevicando”.

Tutto il discorso ed il racconto possiamo vederlo come un accorato appello ai giovani (non a caso il focus di ogni sua osservazione).
Non sono mai mancate due parole nel suo narrare: SACRIFICIO E AUTOCRITICA.
Il sacrificio nel portare avanti il percorso di arbitro ed il lavoro, l’autocritica nel non fermarsi mai all’errore, ma chiedere sempre il perché, al fine di migliorarsi.

L’ospite non ha mai smesso di rimarcare come tali caratteristiche siano diventate le principali criticità per i giovani arbitri.
Lui non ha mai reciso il legame con la Sezione: “Solo lì siete coccolati, accompagnati, corretti ed aiutati; al di fuori di lì siete, solamente, numeri di organici.”

Arriviamo, così, al 2006 e la telefonata di Agnolin.
In una chiamata di tre minuti scopre che ce l’ha fatta. Chiama a raccolta gli operai – già, stava lavorando –  e da un pontile chiede a tutti di “chiudere” gli attrezzi e partecipare alla sua gioia.

Torna a casa e dice ai suoi cari che è in C.A.N A-B.
Il fratello tira fuori un foglio datato ’92 dove c’è scritto: ” Mio fratello ha detto che andrà in Serie A in 16 anni, mio fratello ha detto una c*****a”.
E’ vero, si era sbagliato. Orsato ci ha messo, esattamente, 14 anni…

Nel finire del racconto ha detto di come i suoi modelli fossero Rocchi e Morganti (quest’ultimo, nei saluti brevi e concisi, ha rimarcato il grande affetto che li lega).

Da qui è iniziata la fase dei video scelti dal direttore veneto.

Si è iniziato con uno spezzone del film: “Affrontando i Giganti”. La scelta, oltre risultare d’impatto, è stata giustificata come il rivedersi in quel film e nella vita e nella professione.
Poco dopo si è passati a visionare dei momenti di match datati e diretti da lui.
Mostrando situazioni simili e con i medesimi giocatori coinvolti, è riuscito a trasmettere come ogni partita serva, inequivocabilmente, in funzione della prossima.

“Perchè il grande arbitro non è quello che non sbaglia, è quello che si fa’ accettare anche quando sbaglia”.

In chiusura, è stata davvero una vetrina importante per la nostra città quella di oggi.
Il sorteggio dei vari visitors ci ha “baciati” e portato una figura di una caratura umana e professionale che, sicuramente, darà una grossa mano ai nostri arbitri.

Forse, oggi, abbiamo capito perchè Ancellotti – nell’incontro con Rizzoli di ieri – tra i vari direttori che arbitrano la gara ha citato proprio Daniele Orsato della Sezione di Schio…

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