“IT” finalmente in sala: la paura convince e stravince al botteghino

L’attesissimo horror dell’anno di Andres Muschietti, pubblicizzato da mesi e sognato dai fan italiani, purtroppo penultimi nel mondo a poter vedere la pellicola, finalmente è arrivato in sala e non ha deluso le aspettative, si è rivelato un buon remake ed ha stravinto al botteghino come pochi film negli ultimi anni.

Il film odierno è ambientato nel 1988 al contrario del libro e mini-serie collocati negli anni ’50, ma la sostanza e la trama differiscono di poco, infatti i protagonisti sono sempre “I perdenti”, un gruppo di ragazzini bullizzati a scuola ma legatissimi tra di loro per far muro contro i loro aguzzini. La pellicola si apre con la terrificante scena di Georgie, fratellino di Bill, che rincorrendo una barchetta finita in uno scarico fognario viene catturato e ucciso dall’inquietante pagliaccio Pennywise che poi continua a far scomparire ragazzini nella cittadina di Derry. Bill non riesce a darsi pace e convince gli altri “perdenti” a cercare indizi sulla scomparsa del fratello per poi scoprire che dietro tutto si nasconde il terribile clown; It inizia ad apparire a tutti i componenti del gruppo manifestandosi sotto la forma delle loro paure più recondite cercando così di farli suoi e nutrirsene. I ragazzi faranno gruppo e restando uniti arriveranno poi ad un fantastico scontro finale con Pennywise che però non metterà la parola fine alla vicenda lasciando la porta aperta al già annunciato sequel.

Quando un regista si cimenta nell’ ”arte del rifacimento” di un classico e soprattutto nella trasposizione cinematografica di un libro cult firmato Stephen King, solitamente delude, viene criticato e ancora più spesso crocifisso da fan e critica ma in questo caso Muschietti imbocca la strada giusta riuscendo a rispettare la mini-serie del ’90 ed il libro senza però lasciar da parte la voglia di osare, cambiare e sperimentare evitando di stravolgere il fondamento della sua opera. Sostanzialmente un buon film, non eccelso, ma bello e piacevole in cui il regista non ha cercato di strafare, il pagliaccio fa paura nel vero senso del termine, la storia scorre bene e accende una romantica nostalgia cinematografica facendo tornare alla mente “i Goonies” e “Stand by me” fino alla più recente, ma vintage, serie tv “Stranger things”. Inoltre il regista ha voluto omaggiare apertamente sia King che la serie del ’90 piazzando qua e là riferimenti più o meno visibili.

Il cast ha sicuramente contribuito alla buona riuscita di It, infatti i ragazzini “perdenti” hanno convinto con una buonissima recitazione e non da meno è stato Bill Skarsgard nei panni del malefico clown che, a detta sua, si è calato talmente nella parte da avere incubi a tema molto ricorrenti.

Probabilmente dai trailer e dalla pubblicità ci si aspettava qualcosa di più terrificante ma non mancano le scene inquietanti e ricche di suspense dominate da un Pennywise mostruoso e raccapricciante che in quanto a terrore batte il clown messo in scena da Tim Curry nel ’90, indubbiamente pauroso ma mai come il nuovo. In fondo il temuto pagliaccio trasmette un senso di paura che per certi versi piace e ci attrae come se si dovesse riuscire a toccare per credere a ciò che si vede così come succede ai ragazzini del film che per arrivare a sconfiggerlo devono scavalcare le loro paure e combattere a mani nude il terribile It.

Ora non ci resta che attendere il 2018 per la visione del sequel sperando di non esser di nuovo i penultimi al mondo a vederlo!

 

 

 

 

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