La Cna: “Molte aziende non hanno ancora un riscontro economico sulla propria liquidità”

ASCOLI – Riduzione di fatturato a causa del Covid19. La Cna di Ascoli ha stimato l’impatto da marzo a maggio di queste misure sulle micro e piccole imprese con fatturato inferiore a 100mila Euro l’anno. Fra questa, nel Piceno quasi la metà non ha usufruito di nessun contributo, il 30 per cento ha potuto avere un ristoro da 300 a 600 Euro, il 20 per cento fra mille e duemila Euro.

“Dati che fanno capire – spiega Francesco Balloni, direttore della Cna di Ascoli Piceno – che artigianato e commercio hanno bisogno, ora per l’estate, e ancora di più in autunno, di interventi ben più corposi per sopravvivere. E non è tutto l’impresa che nel periodo di inizio del fermo attività aveva scorte di magazzino oggi si è trovata a dover investire per rifare nuove scorte che andranno smaltite sicuramente in un tempo più lungo rispetto alla media dei consumi pre-Covid. Le risorse pervenute o che stanno pervenendo come piccola iniezione di liquidità, saranno solo un piccolo salvagente ma che nel periodo settembre/novembre riproporrà tutte le problematiche di oggi e continuerà a mettere in difficoltà l’imprenditore costretto a prendere decisioni strategiche”.
Con il sistema del credito d’imposta, la Cna Picena ha stimato che per il pregresso nella provincia ci sono ancora circa 600mila Euro da incassare. Ampliando il plafond, ovvero non più solo credito d’imposta ma anche sconto in fattura e soprattutto cedibilità del credito ad altri soggetti autorizzati, l’impatto immediato di liquidità sarà sicuramente più significativo.
“La Cna definisce quello appena varato – aggiunge Luigi Passaretti, presidente della Cna Picena – più che un Decreto Rilancio un Decreto Ristoro. La dimensione finanziaria del provvedimento è senza precedenti ma la composizione è sbilanciata sulla spesa corrente e per questo gli effetti saranno più di parziale ristoro”.

Nel merito del decreto Cna ha presentato alcune proposte di miglioramento. In particolare elevare a 100mila euro la soglia di fatturato con ristoro al 25% per il contributo a fondo perduto. In questo modo si consente alle imprese più piccole di compensare i mancati benefici per l’eliminazione del saldo/acconto Irap. Cna apprezza il potenziamento dell’Ecobonus e al riguardo chiede di estenderlo anche a seconde case e capannoni.

Per gli interventi esclusi dal credito d’imposta del 110% è auspicabile l’aumento del 10% del valore della detrazione così da sterilizzare i costi per lo sconto in fattura e cessione del credito. Si chiedono inoltre interventi ad hoc per il settore del trasporto persone, l’eliminazione della causale nei contratti a termine, calcolo senza soluzione di continuità per la proroga degli ammortizzatori sociali e azzeramento degli oneri generali di sistema sulla bolletta elettrica per il trimestre maggio-luglio.
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