L’autotrasporto piceno in crisi

In crisi l’autostrasporto piceno con un contenuto ma costante calo annuale di imprese. Situazione segnalata dal Centro Studi CNA Marche con il rapporto sulla situazione dell’autotrasporto marchigiano. Meno padroncini, più società di capitali ma il fatturato continua a scendere. A risentire del calo è stata la diffusione degli investimenti che nella prima parte del 2019 ha coinvolto meno di una impresa su quattro. Sul territorio piceno sono 29 le aziende dell’autotrasporto in meno rispetto al precendente anno.

La situazione dell’autotrasporto nelle Marche

Nel territorio marchigiano il prezzo più alto della crisi lo hanno pagato le imprese di autotrasporto della provincia di Ancona (-87 tra il 2016 e novembre 2019), seguite da quelle di Pesaro Urbino (-56) e Macerata (-49). A seguire Ascoli Piceno (-29) e Fermo (-21). Il confronto con i vettori esteri è impietoso. Le nostre imprese sono fortemente penalizzate rispetto a quelle dell’Est Europa. Grande gap infrastrutturale soprattutto della rete stradale e autostradale. Dimostrazione attiva quella presente negli ultimi giorni e mesi nel tratto locale dell’A14. Maxi ingorghi, strade alternative intasate e file per decine di chilometri creano una situazione insostenibile anche per gli autotrasportatori. Una situazione he potrà solo peggiorare in caso di mancanza di interventi immediati.

Le imprese dei trasporti cambiano pelle

Le imprese dei trasporti cambiano pelle diventando società di capitali. Quelle individuali restando ancora il 60,8 per cento di tutte le imprese di autotrasporto marchigiane, rispetto al 52 per cento della media nazionale. Spesso consorzi e contratti di rete favoriscono la logistica senza rinunciare alla flessibilità. Nonostante ciò pesano il continuo aumento dei costi di gestione, i ritardi nei tempi di pagamento e l’estrema debolezza del potere contrattuale dei “padroncini” nei confronti della committenza. Necessaria la riduzione dell’incidenza delle imposte sul gasolio sotto il 50%; impiegare finanziamenti europei per programmare quanto prima un piano straordinario di intervento sulla viabilità; introdurre misure che consentano tempi certi di pagamento e favorire l’aggregazione tra imprese.

Print Friendly, PDF & Email

Articolo Precedente

Centro Agroalimentare, la società punta all'acquisto delle quote regionali

Articolo Successivo

Urbinati: “Soddisfazione per il bando salva-castagneti”