Legge sulla concorrenza dell’Unione Europea, una deroga per far lavorare le imprese del territorio

ASCOLI – Sbloccare e velocizzare l’iter della ricostruzione nei territori martoriati dal sisma, favorendo l’affidamento dei lavori alle imprese locali per scongiurare al tempo stesso il pericoloso rischio di infiltrazioni mafiose. È quanto compare nel contenuto dell’interrogazione già presentata dall’onorevole Giorgia Latini e che sarà rafforzata anche da un emendamento che verrà presentato nel decreto Sblocca Cantieri in Senato grazie al lavoro congiunto con i parlamentari Francesco Acquaroli e Francesco Lollobrigida.

Un tema sostenuto da diversi mesi Marco Fioravanti , candidato sindaco della coalizione di centrodestra, tanto che lo stesso segretario nazionale della Cgil Maurizio Landini, nella recente visita ad Arquata del Tronto, ha invocato leggi speciali.

Lega e Fratelli d’Italia si sono immediatamente attivati.  «Chi ha subìto da vicino il dramma terremoto chiede fatti concreti, sono trascorsi quasi tre anni dal tragico sisma del 24 agosto 2016 e non è più ammissibile assistere ancora oggi a ritardi e rinvii nel delicato processo di ricostruzione di queste aree» spiegano. «Dobbiamo rendere più veloci, snelle e soprattutto efficaci le operazioni volte alla rinascita dei nostri territori: la situazione di emergenza non è terminata con la fine dello sciame sismico, ma proseguirà fino al definitivo ritorno alla normalità per tutte le popolazioni martoriate dal sisma. E in questa fase emergenziale bisogna necessariamente ricorrere a leggi speciali per dare una vigorosa sterzata a questa situazione di impasse. È fondamentale pertanto agire in deroga alla legge dell’Unione Europea sulla concorrenza, permettendo l’affidamento diretto delle attività di ricostruzione a imprese locali. Si raggiungerebbe così un duplice risultato: si eviterebbe il pericolo di presunte infiltrazioni mafiose, già riscontrate dalla Procura Antimafia di Ancona, affidandosi a imprese locali trasparenti e di fiducia e annualmente sottoposte a rigidi controlli da parte della Guardia di Finanza e dell’Anac. Secondo risultato, di fatto nevralgico, si genererebbe un indotto diretto per l’economia dei territori distrutti dal sisma, garantendo occupazione ai lavoratori locali ed evitando al tempo stesso il rischio di spopolamento delle aree interne e montane. Solo in questo modo si potrà davvero pensare a una rinascita dei luoghi colpiti dal terremoto, risollevando la loro economia e favorendo il recupero di un’intera comunità che da troppo tempo aspetta solo di tornare alla normalità». 

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