Marini (Fiepet): «Piunti dia certezze sull’occupazione di suolo pubblico»

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SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Fase due. Alessandro Marini (Fiepet) chiede al comune di dare certezze ai commercianti sulla possibilità di occupare maggiori porzioni di suolo pubblico.

«Se da una parte apprendo con piacere che anche la Regione Marche stia pensando di anticipare l’apertura di bar e ristoranti al 18 maggio, dall’altra non comprendo il continuo procrastinare decisioni da parte dell’Amministrazione comunale.

Buttare puntualmente la palla in calcio d’angolo dichiarando di voler aspettare il parere della Regione, del Governo e tra un po’ anche del Vaticano, mentre in altri comuni anche nostri limitrofi è un fiorire di proposte, sinceramente lascia perplessi.

Vista la probabile più che imminente riapertura e soprattutto alla luce delle parole del ministro Franceschini, che ieri ha dichiarato che il Governo sta lavorando ad una norma che consenta alle varie attività di occupare gratuitamente maggiori spazi esterni garantendone così la sopravvivenza, mi sarei aspettato una accelerazione anche in Comune. La crisi che stiamo vivendo è pesante, un terzo delle attività rischia di non riaprire i battenti o comunque di non sopravvivere e serve assolutamente che ogni livello faccia la sua parte in maniera decisa e tempestiva. Se davvero potremo riaprire le nostre attività tra undici giorni dobbiamo essere in grado di sapere come e in quali condizioni adesso. Abbiamo già provveduto a mandare a Palazzo Raffaello la nostra bozza di protocollo redatto a Roma per quanto riguarda linee guida e sicurezza, ma se davvero ci verrà concessa la possibilità di occupare maggiori spazi necessitiamo di tempo per attrezzarsi fin da ora, evitando di perdere ulteriori giorni. Abbiamo già visto bruciare un terzo del nostro fatturato annuo, occorrono risposte.

Necessità di riorganizzarsi non fa riferimento, poi, al solo aspetto tecnico e materiale: sapere su quali spazi poter contare e su quante “sedute” è fondamentale anche per i nostri lavoratori, che ovviamente vorremmo salvaguardare il più possibile mantenendo gli organici prima della pandemia. Gli strascichi di questa crisi saranno molto pesanti ed ogni giorno perso rappresenta una possibilità in meno di venirne fuori.

Mi auguro che nel giro di pochi giorni ci venga indicato intanto quali piazze, vie e parcheggi verranno pedonalizzati, quali stalli sospesi per consentire alle attività di occuparsi con tavolini e sedie, quali interventi sui tributi locali saranno messi in campo.

La salute pubblica rappresenta la priorità e i pubblici esercizi, come tante altre attività del resto, hanno mostrato i massimi livelli di collaborazione e rispetto. Il periodo di lungo fermo è stato però disastroso e ci attendiamo lo stesso spirito da parte di tutti i livelli istituzionali, di qualsiasi grado».

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