San Filippo Neri, un quartiere dai mille volti e problemi

chiesa San Filippo Neri San Benedetto

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Parchi, aree verdi e decoro urbano, associazionismo e scuola, attività produttive e commerciali, sicurezza, lavori pubblici e viabilità. Sono questi gli argomenti discussi nella prima assemblea pubblica del quartiere San Filippo Neri a cui hanno preso parte il vicesindaco Andrea Assenti e l’assessore all’ambiente Andrea Traini. I membri del direttivo hanno illustrato la situazione e richiamata l’attenzione sulle principali criticità oggetto di interesse anche della stampa locale nell’ultimo periodo.
Poche sono le aree verdi ed i parchi disponibili, allo stato attuale non sono curati nella pulizia e nella manutenzione. Un problema posto all’attenzione degli assessori è la necessità della vigilanza per i quali è opportuna una recinzione che preveda la chiusura serale oltre ad una cartellonistica chiara che evidenzi le regole da rispettare. L’Amministrazione comunale dispone di una Carta del Verde e di un Regolamento, risalenti al 2016, secondo i quali dovrebbe promuovere tutte le forme di partecipazione del cittadino, direttamente o tramite proprie associazioni, alle attività di pianificazione, tutela, gestione e valorizzazione del verde. Questi prevedono anche l’istituzione di una consulta per la tematica del verde denominata “Forum per la partecipazione responsabile del Verde”, organismo a base volontaria che rappresenterebbe un luogo di confronto e collaborazione tra quanti (istituzioni, associazioni, gruppi o singoli cittadini),vogliano contribuire allo sviluppo della cultura del verde condividendo i principi del Regolamento. Indicano anche una “Conferenza dei servizi permanente per il verde urbano” costituita dai Servizi/Uffici comunali competenti in vari settori. Il Regolamento prevede divieti e sanzioni, anche se una logica sanzionatoria oltre che dispendiosa in termini di risorse umane da attivare sarebbe poco funzionale ad una responsabilizzazione dei cittadini rispetto ai beni comuni.

La proposta del Comitato di quartiere San Filippo Neri è stata quella di attivare la collaborazione dei cittadini attraverso la reale operatività degli strumenti amministrativi sopra indicati. Lo strumento delle convenzioni con associazioni di cittadini, indicato dall’Assessore Traini, secondo il Comitato presenta oggettive difficoltà dal momento che le risorse economiche previste per sopperire all’azione di volontariato dei cittadini, in primis le necessarie coperture assicurative, sono di gran lunga inferiori alle necessarie. Si sono pure segnalate le precarie condizioni del parco di via D’Annunzio e di quello di via Crivelli. Il Comitato più volte nel corso della serata ha ribadito la necessità che si adottino linee guida comuni a livello cittadino poiché trattasi di un problema comune e trasversale a tutto il territorio comunale rilevato dai vari comitati di quartiere.
Per il problema delle deiezioni canine, per cui molti avvertono un forte disagio, il Comitato di quartiere ha sollecitato, a fronte di una spesa contenuta per l’Amministrazione che ne avrebbe un ritorno in termini di decoro urbano e apprezzamento, una convenzione con il servizio di Guardie Nazionali Ambientali. L’assessore Traini, apprezzando che come Comitato ci si sia posti interlocutoriamente collaborativi e propositivi, richiamati alla memoria gli interventi più recenti che comunque hanno interessato le aree verdi del quartiere, ha sottolineato che, completata la rilevazione delle aree verdi (circa 70 nel territorio comunale), a fronte dell’intervento non ottimale delle guardie ecologiche con cui c’è già una convenzione in atto, si sta consultando in questi giorni la Guardia Nazionale Ecologica con cui è stato fissato un incontro. Non rappresenta un problema per l’amministrazione ripristinare o fornire nuovi cestini per il conferimento dei rifiuti mentre per la pulizia, precisando quali siano le competenze della PicenaAmbiente (marciapiedi) e quelle eventuali di altri, bisogna valutare situazione per situazione.

Da non trascurare la necessità di considerare le barriere architettoniche ed asfalti. L’assessore ribadisce che sinora hanno potuto spendere solo 117mila euro ma se ne prevedono 600mila di finanziamento oltre ad un progetto di valorizzazione delle attività meritevoli che faciliteranno l’accesso dei disabili: un bollino blu da considerare come riconoscimento simbolico da esporre sulle vetrine dei pubblici esercizi che aderiscono all’iniziativa. Il vicesindaco Assenti ha sottolineato come questa amministrazione ha al suo attivo vari interventi sulle scuole cittadine, non ultimo l’adeguamento sismico dei plessi. Per migliorare ulteriormente la situazione i vincoli sinora imposti al bilancio comunale dal rispetto del patto di stabilità dovrebbero avere maglie più leggere per il prossimo anno in cui si pensa di poter intervenire ulteriormente anche sui plessi dell’Isc Nord.

Sul tema della ‘sicurezza’, in seguito agli episodi che dallo scorso anno hanno allarmato i residenti, il direttivo del comitato ha incontrato il presidente ed alcuni rappresentanti dell’associazione di volontari “Occhio amico PDA”. Dopo aver brevemente illustrato ai presenti quale potrebbe essere il supporto dell’associazione, alla quale alcuni componenti del direttivo del comitato di quartiere hanno già aderito, si sono rinviati i dettagli ad un’ulteriore assemblea in cui con il supporto dei referenti di Occhio Amico PdA sarà spiegato come rendere operativa l’Associazione anche nel quartiere.
Il vicesindaco Assenti ha aggiornato i presenti in merito all’esito del Tavolo sulla sicurezza con le forze dell’ordine. Ha annunciato che saranno attivati bandi per l’installazione delle prime 12 telecamere che verranno posizionate nel centro cittadino mentre il progetto più ampio ne prevede 76 su più punti ed il cui costo (360mila euro) sarà spalmato su più anni. Le telecamere, ha precisato Assenti, devono avere lo scopo di controllare poiché la consapevolezza di essere protetti e difesi dalle istituzioni viene meno. Ringrazia pure l’Associazione Occhio Amico PdA perché è ripartita dal concetto “aiutiamoci tra noi” e l’idea promossa dalla associazione si è diffusa per andare al controllo del vicinato e l’amministrazione sta lavorando per portarlo al Comune e firmare una convenzione. Il vicesindaco ha evidenziato che la situazione nel quartiere in merito ad atti vandalici e più in generale ‘sicurezza’ si è normalizzata per la presenza più massiccia delle forze dell’ordine pertanto anche il sindaco ha attivato un bando per integrare l’organico dei Vigili urbani con 10 nuove unità (tra questo ed il prossimo anno) più le quattro estive stagionali.

Sul tema lavori pubblici e viabilità l’attenzione è andata inevitabilmente all’area ex Start: periodicamente nei mesi si sono letti articoli sulla stampa che hanno allarmato non poco i residenti annunciando la proposta di trasferire qui il capolinea dei pullman attualmente posto davanti alla stazione ferroviaria. Non è noto se la Giunta comunale ha considerato alternative che certamente sarebbero qualitativamente migliori per non congestionare la viabilità di San Benedetto. Si rammenta che l’area ex Start aveva quale destinazione il verde urbano ed è stata oggetto già in passato di contese e dibattiti. Si è ricordato ai presenti che in data 13 novembre 2017 alcuni consiglieri dell’attuale direttivo del comitato avevano chiesto ed ottenuto di conferire con il sindaco allarmati dalle notizie divulgate. Nel colloquio già avuto con il vicesindaco Assenti si era ribadita la necessità di una decisione che fosse partecipata con il quartiere di cui si considerassero le peculiarità. Si è sollecitato il vicesindaco ad impegnarsi con i cittadini affinché non sia riservata loro una spiacevole sorpresa ma siano interlocutori partecipi delle fasi decisionali.

A conclusione della rassegna delle criticità del quartiere il vicesindaco ha sottolineato che ogni decisione non può prescindere dai dati della polizia municipale sugli incidenti rilevati ed è un dato di fatto che con il recente assetto della viabilità il numero degli incidenti è diminuito. Non nega si sia pensato di utilizzare l’area dell’attuale parcheggio della stazione, tuttavia le Ferrovie dello Stato intendono solo venderla ed il prezzo di acquisto risulta troppo alto per il Comune che necessiterebbe piuttosto di un rinnovo del contratto di affitto per rivedere in seguito la possibilità di accedere ad un mutuo. “Tuttavia poiché una decisione deve essere presa si spera – il commento del presidente del quartiere, Maurizio Di Giacinto –  che questa possa essere la migliore, a costo che gli interlocutori si siedano tutte le settimane ad un tavolo per indicare la migliore soluzione operativa”.

Il vicesindaco Assenti ha ricordato anche che presto in via Manzoni, in seguito alla approvazione del piano dei lavori pubblici con la CIIP per il triennio 2018-2020, si metterà mano alle condotte fognarie per il separato deflusso delle acque bianche dalle acque nere, intervento urgente e significativo.
Tra i punti posti all’attenzione degli intervenuti non poteva mancare la situazione di incuria e degrado dello stadio Ballarin e dell’area limitrofa. I recenti articoli apparsi sulla stampa locale hanno parlato di un confronto tra i legali rappresentanti della squadra di calcio Sambenedettese e l’amministrazione Comunale, con l’intenzione di fare del vecchio stadio la ‘cittadella dello sport per gli allenamenti’ della squadra e per la sezione giovanile. Poiché la Sambenedettese subordina l’intervento ad un accordo di esclusivo utilizzo della struttura per minimo 15 anni, senza alcuna ricaduta sul quartiere stesso della rimessa in uso dello stadio, il Comitato si è allarmato auspicando una più generale riconsiderazione della situazione urbanistica dell’intera zona. In verità si è appreso, sempre dalla stampa che il sindaco e l’amministrazione comunale non sono pervenuti ad alcuna decisione in merito riservandosi di valutare una pluralità di progetti e proposte effettuando ulteriori valutazioni soprattutto per il reperimento delle fonti di finanziamento necessarie per una riqualificazione dell’area. Interessanti progetti sono stati presentati e sono al vaglio degli uffici tecnici comunali, a loro volta coinvolti nella progettazione.
“Questi dovrebbero garantire – le parole del segretario Maria Palestini – la ricucitura dell’area portuale al tessuto cittadino con la valorizzazione della sua naturale vocazione, prevedendone pure l’utilizzo per le esigenze delle fasce più deboli del quartiere (anziani, disabili, adolescenti) che non dispongono di spazi adeguati. Non vogliamo come quartiere essere messi davanti a decisioni definitive ma desideriamo essere coinvolti come parte attiva nel processo decisionale”.

Si è anche in questa occasione evidenziato il degrado dell’area Sgattoni e delle aree confinanti in via Calatafimi richiedendo un tempestivo intervento del comune affinché siano bonificate e messe in sicurezza. Il vicesindaco Assenti ha sottolineato che la sistemazione dello stadio Ballarin era già tra i punti programmatici presentati in campagna elettorale dalla attuale amministrazione ed ha evidenziato che dal maggio 2018 l’area tornerà ad essere vendibile poiché il vincolo a maggio scadrà ed il Comune ne avrà la piena proprietà. Tuttavia, finché non si sceglierà il tipo di intervento da realizzare, l’obiettivo prioritario è la messa in sicurezza della zona dei capannoni a nord. Sull’area Ballarin ci sono del resto tante idee e si potrebbe ipoteticamente anche prevedere un bando con più interlocutori. Per l’area Sgattoni la questione resta invece complessa perché è privata ed ha alle spalle varie vicende giudiziarie e processuali sulle quali il Comune non può entrare se non limitandosi a scrivere e sollecitare. Si potrebbe tutt’al più chiedere ad un giudice l’autorizzazione a pulire ma il Ministero non concede facilmente fondi per tale finalità ed il Comune dovrebbe provvedere a trovarne da solo.

 

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