Scatta lo scontrino elettronico, ecco cosa c’è da sapere

ASCOLI – Lo scontrino elettronico diventa un obbligo per tutti. Già nello scorso luglio era diventato obbligatorio per tutte le imprese con un volume d’affari superiore ai 400.000 euro. Oggi viene, ufficialmente, esteso a tutti.
Tutti gli operatori economici che emettono ricevute fiscali – commercianti, artigiani, alberghi o ristoranti – oggi hanno visto partire questa novità.

E’ previsto, però, un periodo di transizione ed adeguamento per tutti gli esercenti interessati. Fino al 30 giugno 2020, infatti, i nuovi soggetti obbligati potranno contare su un periodo-cuscinetto nel corso del quale dovranno sempre memorizzare le operazioni effettuate. Potranno, però, trasmettere i dati all’Agenzia delle Entrate entro la fine del mese di successivo.
Poi da luglio, una volta scaduta la moratoria, ci saranno 12 giorni di tempo per trasmettere i dati rispetto alla data in cui è stata effettuata l’operazione.

Si stima che confluiranno nei database del Fisco circa 35 miliardi di documenti all’anno. Tale calcolo ipotetico sarebbe almeno dieci volte di più dei file trasmessi con la fattura elettronica.

Cosa cambia per il consumatore?

Poco o nulla. Al momento del pagamento non riceverà più uno scontrino o una ricevuta ma un documento commerciale. Tale attestato non avrà valore fiscale, potrà esser conservato per avere diritto al garanzia o al cambio della merce.
Da luglio però, grazie ai nuovi registratori telematici (registratori di cassa in grado di connettersi a internet) a disposizione in ogni negozio, si potrà partecipare alla lotteria degli scontrini, considerata dal governo una nuova possibile arma anti-evasione.

Per gli esercenti, invece, cosa muta principalmente?

La memorizzazione elettronica e la trasmissione telematica dei dati direttamente all’Agenzia sostituiscono infatti gli obblighi di registrazione delle operazioni effettuate in ciascun giorno. Inoltre, non sarà più necessaria la conservazione delle copie dei documenti commerciali rilasciati ai clienti.

Conseguente a ciò avverrà, perciò, una riduzione dei costi e vantaggi operativi: infatti, questo sistema consentirà all’Agenzia di acquisire tempestivamente e correttamente i dati fiscali delle operazioni per metterli a disposizione – mediante servizi gratuiti – degli stessi operatori Iva o dei loro intermediari, supportandoli nella compilazione della dichiarazione Iva e nella liquidazione dell’imposta.

Fino al termine del 2020, per l’acquisto o l’adattamento del vecchio registratore di cassa, i soggetti esercenti possono fruire di un contributo, sotto forma di credito d’imposta.Per ogni strumento, il bonus è pari al 50% della spesa sostenuta, per un massimo di 250 euro in caso di acquisto e di 50 euro in caso di adattamento.
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