Valle Castellana al voto? In serata la decisione della Prefettura sul referendum

ASCOLI PICENO – Domenica 8 marzo era la data stabilita per la consultazione popolare. Sul piatto c’è la decisione riguardo la Provincia di riferimento. Tutto stabilito da tempo, poi l’emergenza sanitaria nazionale – dovuta al virus COVID-19 – rischia di dover procrastinare la situazione.

Sono oltre mille gli elettori aventi diritto, suddivisi in 592 maschi e 472 femmine. Qualora la votazione avesse luogo le urne saranno aperte dalle 7 alle 23. In caso di vittoria del “SI” – con la partecipazione complessiva della metà dei votanti più uno – vi sarebbe il passaggio del territorio (finora) teramano nelle Marche.

Nelle settimane scorse varie figure politiche hanno preso posizione sull’appuntamento elettorale – vi avevamo raccontanto della visita del Presidente Di Bonaventura -, dividendosi. Secondo gli abitanti della cittadina già questo è un segnale di risveglio della politica locale, lo hanno accolto con interesse e piacere.

Nella comunità locale è nato anche un comitato civico “Valle Castellana – Accorpamento nelle Marche”, tra le varie motivazioni che valutano in maniera positiva questa “annessione” vi è sicuramente la contiguità tra due realtà, l’afferenza al Tribunale ascolano (oltre una storia pregressa di collaborazione), il vivace scambio tra lavoratori e studenti che frequentano l’ascolano, il riferimento dell’Ospedale “Mazzoni” e la condivisione della medesima Diocesi tra il capoluogo piceno e la cittadina montana.
Il rischio della scelta campalinistica è comunque dietro l’angolo, motivata anche da uno scetticismo di base – come può la semplice ricollocazione di un territorio sanare decenni di abbandono? – e da una appartenenza territoriale (teramana in questo caso) ancora marcata per alcuni.

Nella giornata di ieri il sindaco D’Angelo ha scritto alla Prefettura.  Non sussistono, per il primo cittadino, le “condizioni di sicurezza necessarie” e che “non possiamo rischiare il contagio tra gli abitanti“. La richiesta del primo cittadino è stata quindi di “far rinviare la consultazione a data da destinarsi“.
Come detto all’inizio dell’articolo in serata è attesa la risposta del prefetto. Lo stesso D’Angelo ha detto che “qualora non sia possibile rinviare l’appuntamento elettorale chiederà l’intervento dei militari per garantire il rispetto delle condizioni di sicurezza“.

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