“Vita indipendente”, la Regione finanzia tutte le domande ammissibili in graduatoria

ANCONA – Una bella notizia per “Vita indipendente”: tutte le 334 domande ammissibili in graduatoria verranno finanziate di cui 58 in provincia di Ascoli.

Lo ha annunciato questa mattina il presidente della Regione Marche, Luca Ceriscioli, all’incontro con il Comitato Marchigiano Vita Indipendente ricevuto nella sede regionale insieme all’assessore al Bilancio Fabrizio Cesetti. Un impegno forte di oltre tre milioni di risorse per garantire il finanziamento annuale di tutti i progetti di Vita Indipendente attualmente in graduatoria. Fondi davvero importanti considerato che si era partiti nel 2012 con 600 mila euro che garantivano il contributo ai 42 utenti iniziali rispetto alle attuali 334 persone.

“Oltre all’incremento del dato quantitativo – ha rilevato Ceriscioli – abbiamo lavorato per garantire la qualità dell’intervento impegnandoci da subito per fare in modo che il contributo della Vita indipendente accompagni la persona per tutta la durata della sua vita.

Abbiamo inoltre incrementato la quantificazione del contributo personale passando da un massimo di 8 mila all’anno ad un massimo di 13 mila, in base alla gravità rilevata nei piani personalizzati elaborati dalle Umea, finalizzati alla acquisizione dell’assistente personale”.

“E’ l’applicazione piena del termine Vita indipendente – ha aggiunto il presidente –  per consentire alle persone disabili di partecipare al pari degli altri e in piana autonomia alla vita del territorio, collaborare con gli enti locali e contribuire al miglioramento complessivo della qualità della vita”.

“Giusta è stata la decisione – ha dichiarato l’assessore Cesetti – di finanziare tutte le domande di Vita Indipendente e per tutti gli anni a venire, nonché necessaria per dare stabilità futura ai progetti stessi”.

La stessa proficua attività del Comitato Vita indipendente, che in questi anni ha interloquito con amministratori e uffici regionali in maniera efficacissima, attesta la capacità di chi vive la disabilità sulla propria pelle non solo di rendere evidenti i propri bisogni ma anche di risolvere le problematiche più complesse per divenire, in tal modo, protagonista della comunità.

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