“Ascoli ci accolse e protesse”: la video-testimonianza di Bruno Segre

ASCOLI – Una straordinaria testimonianza del triste periodo della persecuzione razziale nei confronti degli ebrei e del grande cuore dei cittadini ascolani: questo il contenuto della videointervista a Bruno Segre che il Circolo Acli “Achille Grandi” di Ascoli Piceno ha pubblicato oggi in occasione della Giornata della Memoria.

La testimonianza, pubblicata su YouTube (https://youtu.be/G13o14ie0tQ), racconta come Ascoli  accolse e protesse dalla Shoah la famiglia Segre.

I ricordi del periodo ascolano sono nitidi e commoventi: la madre di Bruno Segre ed i due figli arrivarono in città alla fine dell’ottobre del 1943 con una lettera di presentazione dell’ing. Franca Matricardi e qui
restarono fino al luglio del 1945. Dopo aver preso alloggio all’Albergo Italia della signora Nina, dovettero improvvisamente lasciarlo a causa della requisizione della struttura da parte dei tedeschi.

Furono così accolti dalla famiglia di Romeo De Amicis in via delle Canterine. Con l’arrivo degli Alleati ad Ascoli, la signora Segre divenne l’interprete del colonnello Rutter e la famiglia prese casa in via dei Soderini. Grazie alla legge che riammetteva agli studi giovani ebrei e partigiani, Bruno Segre potè inoltre riprendere gli studi proprio al Liceo Classico di Ascoli. Bruno Segre, intellettuale e studioso ora ottantanovenne, per oltre dieci anni ha fatto parte del Consiglio del Centro di documentazione ebraica contemporanea di Milano. Dal 1991 al 2007 ha presieduto l’Associazione “Amici di Nevé Shalom/Wahat al-Salam”. Ha diretto dal 2001 al 2011 il periodico di vita e cultura ebraica Keshet.

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