Caso dipendenti, Falco e Curzi: «Piunti non si nasconda dietro i sindacati»


SAN BENEDETTO DEL TRONTO – Giorni difficili per il personale comunale: i dipendenti lamentano carenze, mancanza di mezzi, mobilità interna immotivata. L’incontro tra sindaco e Rsu, si è concluso da alcune ore. E’ la minoranza a commentare la vicenda.

«Come al solito il nostro sindaco, manco a dirlo, cade dal pero. Come se egli non avesse ricevuto una lettera dal prefetto in cui lo si invitava a prendere provvedimenti per la delegazione di Porto d’Ascoli. Come se non fosse stata sottolineata con forza, a mezzo stampa ma pure in consiglio comunale, l’illogicità e stoltezza dell’ultima finta “riorganizzazione”, attuata ad hoc per togliere da posizioni fastidiose ed intralcianti alcuni soggetti poco allineati o semplicemente non simpatizzanti con chi decide. Come se la proposta inviata dagli uffici dello Stato Civile al prefetto, onde ovviare al disastro causato con gli ultimi spostamenti senza né capo né coda, non fosse indirizzata in primis a lui.

Come se non fosse risaputo che una dipendente con qualifica dirigenziale è confinata da anni in un ufficio, mentre il comune, con Piunti medesimo, ha impugnato in cassazione la sentenza, la seconda, che la vedeva vittoriosa in una causa per demansionamento (se poi ci risponde che é stata la dipendente ad impugnare gli portiamo le determine che dimostrano il contrario, quindi non ci provi).

Tutto questo ed altro ancora il nostro sindaco lo ignora. Allora al sindaco chiediamo di destarsi. Appare chiaro che si stia facendo di tutto per allungare a dismisura il brodo. E si procrastina lo stato di agitazione con ciò che ne consegue, con il pretesto di queste amabili riunioni con le Rsu e i dirigenti. Riunioni che servono solo a non affrontare la situazione, nella speranza che medio tempore gli animi esasperati di tanti dipendenti si plachino. Magari, con le lusinghe o con le intimidazioni.

E invece al sindaco consigliamo di smetterla di nascondersi dietro a sindacati e dirigenti. Questi, appare evidente, non rappresentano (almeno non tutti) appieno i malesseri e le esigenze dei lavoratori. Consigliamo al sindaco di incontrare una buona volta anche i dipendenti. Di ascoltarli a viso aperto. Di mettere a confronto le realtà rappresentate con quelle vissute. Se ha il coraggio di prendere coscienza dei danni causati da questa amministrazione, in primis agli interessi dei cittadini ed all’efficienza della macchina comunale. Ne prenda atto e assuma provvedimenti che non siano solo proclami e annunci. A partire da veri o presunti atti intimidatori. Non potrà dire di non essere stato avvisato, chiaro e forte».

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