Ospedale, evento dei quartieri, Falco: “Un ospedale unico su due strutture”

orgoglio civico

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Il Comitato Salviamo il Madonna del Soccorso è stato il protagonista dell’incontro pubblico sulla sanità”. Così racconta Rosaria Falco, consigliere di minoranza impegnata in prima linea per la tutela del Madonna del Soccorso:

“Secondo noi Urbinati non ha fatto la giusta opposizione alla Casini, volendo accontentare tutti non ha accontentato nessuno”. Continua: “la politica locale è serva di Agostini e della collina con i suoi centri di potere”.
E poi “la concentrazione della densità abitativa, secondo il criterio di economicità prevede un primo livello in prossimità della costa. E questa è la proposta elaborata dal comitato, autore sia della mozione che della diffida, di cui pretendo il merito come comitato. Infatti noi agiamo nel timore e siamo costantemente minacciati. Già è partita una diffida pubblica per Milani, dobbiamo fare i conti costantemente con la negazione dell’accesso agli atti tipo mobing”.
E racconta: “Castelli ora è in campagna elettorale, ma Ascoli può contare sul pronto soccorso, tutelato come servizio della zona Montana e sismica. Per legge dovrebbe godere della a parità di trattamenti con il nord, come è avvenuto per Pesaro e Macerata. Perché non si possono avere due primi livelli? La legge dovrebbe essere rispettata ovunque e questa zona più fragile dovrebbe essere tutelata, in quanto zona di confine con mobilità attiva superiore a quella passiva.
A mio avviso dovrebbe essere riequilibrata la sanità a livello statale, sennò si gioca tutto sulle cliniche private. La sanità privata non va intesa come sostitutiva, invece con il pretesto dello smaltimento della lista d’attesa si dicono tante baggianate.
Urbinati – dice la Falco – sostiene che il comitato approva la soluzione del primo livello sulla costa e del base ad Ascoli, per sollevare la polemica. Invece di capire che il territorio va servito con equità, si suddividano i reparti! A noi l’urgenza per la vocazione turistica con diversi fattori di rischio, e ad Ascoli gli interventi programmati. Infatti sta all’intelligenza dei gestori locali non fare andare su e giù i primari per la provincia con duplicati”.
Conclude: “Non si può parlare di eccellenza se non sono azzerati i casi in elicottero. Il secondo livello è un’eccellenza, un primo livello è dovuto. Perché non si può avere un ospedale unico su due strutture di primo livello? E poi Agostini ci dice ‘sarebbe antieconomico’ ma lo è di più spostare gente per non fare un primo livello. Poi c’è da dire che Ascoli avrà il suo primo livello e Spinetoli diventerà una mangiatoia antieconomica per gli appetiti dei privati.
Senza i project si potrebbero assumere tanti infermieri e primari, e gli sprechi di soldi, per servizi doppi e non risolutivi, sono un errore. Ci stanno togliendo tutto, servizi, concorsi, primari. Rivogliamo tutto ciò che è stato tolto. Non ci hanno voluto fornire i dati sugli infermieri, ci vogliono nascondere i carichi ingiustificati di lavoro tra San Benedetto e Ascoli.
E in fine l’appello: “La Sanità non deve stare in mano alla politica. La zona indicata dai quartieri non va bene secondo Giorgini perché radioattiva,il progetto è molto bello, poco impattante dal punto di vista ambientale. Giorgini propone di contro la di soluzione in collina, e racconta che Ceriscioli non ha detto no a una soluzione mediata. È ora della fine delle baronie dalle colline affinché il territorio si governi da solo. Il feudalesimo è finito da un pezzo, la politica non ha più credibilità agli occhi dei cittadini: all’evento che riguardava tutta la collettività c’erano solo 2 mila persone”.
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