Rifiuti, Castelli controreplica a D’Erasmo: “In tre anni non ha cavato un ragno dal buco”

ASCOLI PICENO – Il sindaco Guido Castelli controreplica alle accuse arrivate dalla vice presidente della Regione Marche Anna Casini e dal presidente della Provincia Paolo D’Erasmo, entrambi esponenti del Pd, sul caso rifiuti: “Dopo le fake news della Casini sui ritardi delle pratiche del terremoto ad Ascoli, il presidente della Provincia di Ascoli D’Erasmo reitera il tentativo di intimidazione nei confronti dei dipendenti del Comune. La colpa dell’emergenza rifiuti sarebbe dello sportello unico dell’edilizia di Ascoli – prosegue Castelli-. Peccato che l’emergenza dura dal 2014 e che D’Erasmo a più di tre anni dal suo insediamento a palazzo San Filippo non ha cavato un ragno dal buco, costringendo le famiglie picene a subire aumenti derivanti dalla sua incapacità”.

Castelli consiglia nuovamente a Casini e D’Erasmo di leggere con attenzione il piano offerto via Facebook dal sindaco di Monteprandone Stefano Stracci, altro esponente Pd, sulla gestione dell’emergenza rifiuti: “È significativo che nel mirino degli esponenti si trova sempre lo stesso dirigente: l’architetto Ugo Galanti, reo evidentemente di non rendersi strumento delle strategie ordite dal Pd piceno su rifiuti ed altro – rincara la dose il sindaco-. È gravissimo che, nel 2018, esistano amministratori di vertice di una Regione e di una Provincia che attaccano i dipendenti pubblici di un comune solo per il fatto che fanno il proprio dovere e applicano la legge senza ascoltare le sirene del Pd”. Il primo cittadino spiega come Galanti sia il dirigente comunale che tre giorni fa ha fatto luce sui falsi dati della Casini sulla ricostruzione ad Ascoli. “Ora viene aggredito da D’Erasmo – aggiunge – perchè sul sormonto Geta applica la legge alla lettera senza farsi intimidire dal Pd”. Castelli ricorda anche che due settimane fa fu lo stesso Galanti a smentire la Provincia che, margine della procedura di screening via/vas sulla Carbon, pretendeva di far pagare illegittimamente una tassa di quasi 600mila euro al Comune. “Insomma Galanti è un professionista capace nonchè un uomo libero – chiosa Castelli-. Mi rendo conto proprio per questo che non può piacere a D’Erasmo e alla Casini che continuano a collezionare figuracce proprio perchè sono abituati a trattare i dipendenti come sudditi”.

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