“Il traffic calming? una bruttura”, la protesta dell’ex agente della Municipale

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “La viabilità al confine tra i quartieri Mare e Sentina non so come definirla”, tuona l’ex agente della Polizia municipale Luigi Castelli. “Nei pressi del supermercato Elite, tra via del Cacciatore e l’imbocco del raccordo della superstrada, il Comune ha realizzato i rallentatori di velocità, che sono contorti e difficoltosi da superare. Lo hanno chiamato traffic calming, ma è una bruttura”, continua Castelli. “E non c’è un percorso per fare transitare le biciclette e i pedoni. Bastava prevedere una rotatoria e tutto si sarebbe risolto con semplicità. Ma dal Comune hanno fatto sapere che costavano troppo gli espropri e alla fine ci sarebbero voluti 80mila euro, una somma che non era nelle disponibilità dell’ente, sembra”.
Luigi Castelli si è prodotto in una performace oratoria nel corso dell’assemblea pubblica dei residenti del quartiere Mare di Porto d’Ascoli (LEGGI GLI ALTRI ARGOMENTI TRATTATI QUI, QUI e QUI).
Castelli ha affondato sulla “Ciclovia Picena”, la pista ciclopedonale che si sviluppa dal sottopasso di via dell’Airone fino alla rotonda d’Acquisto. “Nel tratto tra via San Francesco a via San Giacomo – contesta – si sono persi circa 60 posti auto e nel segmento conclusivo di via San Giacomo il cordolo è disallineato. Il nastro ciclabile congiunge via dei Laureati con via San Giacomo attraverso una strada stretta, dove non si può realizzare il percorso rialzato, proprio perché è troppo stretta. Insomma, non è questo il percorso più idoneo per la “Ciclovia”. Il tracciato naturale ed idoneo – la stoccata finale – era quello sull’argine nord del canale collettore, al confine con la Riserva Sentina, da dove si sarebbe poi diretto verso il lungomare”.

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