Tagliato il festival rock Maremoto, accuse al Comune

Con una nota piena di amarezza il Maremoto Festival saluta e ringrazia collaboratori, musicisti, tecnici e polemizza con l’amministrazione di centrodestra che ha deciso di non finanziare l’evento estivo. Il tutto corredato da una foto di un concerto sulla quale in primo piano campeggia un grande “grazie”

SAN BENEDETTO DEL TRONTO – “Cari Amici del Maremoto, come forse avrete appreso dalla stampa, l’edizione 2017 del Maremoto Festival non si terrà”, inizia così la nota apparsa questa mattina (venerdì 3 marzo) su Facebook.

“L’amministrazione Comunale di San Benedetto – scrive l’organizzazione – ha infatti deciso di non concedere il contributo ormai consolidato, rendendo di fatto impossibile lo svolgersi di un evento privo di ambizioni commerciali, che regalava a un pubblico di appassionati concerti di spessore a ingresso gratuito, cercando di dare spazio anche a gruppi locali ed emergenti. Una macchina che ogni anno costa decine di migliaia di euro, coperti per metà dal contributo comunale e per l’altra metà dagli incassi di bar e attività ospitate.

Vale la pena, in quello che speriamo sia un arrivederci e non un addio, ripercorrere brevemente la storia del Maremoto. L’edizione 1, del 2007, non nacque da una nostra idea ma da un’intuizione di Domenico Mozzoni, alloraassessore al Turismo del Comune di San Benedetto, che aveva intenzione di rivitalizzare la zona dell’ex Camping, vecchia location del Maremoto, con una serie di concerti. L’idea ci piacque talmente tanto che costituimmo un’associazione che univa appassionati di musica e di arte per quello che subito chiamammo “festival per occhi e per orecchie”, unendo musica e fumetti.

Fondamentali furono anche le preziose consulenze tecniche ed il sostegno di Giacomo ‘pioweb’ Antonini, all’epoca responsabile del Centro Giovani. In dieci anni, senza alcuna crescita del contributo pubblico, la manifestazione è diventata quello che è ora. Il cambio di location ha aumentato drasticamente i costi di allestimento e ogni anno ci siamo trovati di fronte alla sfida, ve lo assicuriamo sempre più dura, di far quadrare i conti senza svendere il festival piegandolo a obiettivi commerciali e mantenendo – compatibilmente con i magri budget – un livello qualitativo apprezzato da migliaia di persone.

Oggi il contributo determinante dell’ente che finora ci ha sostenuto viene meno, e ci rende quindi impossibile programmare con lo stesso spirito l’edizione 2017. L’alternativa ci sarebbe: ridimensionare il festival e farlo diventare l’ennesima sagra, per contare sui proventi della ristorazione. Oppure organizzare solo concerti a pagamento e commercialmente convenienti. Ma non sarebbe il Maremoto, ovvero un festival pensato per il pubblico, non per la cassa.

La nuova amministrazione comunale ha deciso di mortificare dieci anni di storia, rivolgendo altrove la propria preferenza. E’ una scelta legittima che rispettiamo, e che ognuno potrà giudicare sulla base delle alternative che verranno proposte. Per quanto ci riguarda, siamo certi di aver dato sempre il massimo per offrire alla nostra meravigliosa città un festival all’altezza della sua fama. Purtroppo non è bastato.

Rivolgiamo ancora una volta un ricordo commosso verso Domenico Mozzoni e Giacomo Antonini, per il sostegno appassionato che ci hanno dato; gli amministratori che hanno fino ad oggi sostenuto il Maremoto; chiunque – associati, lavoratori, volontari, tecnici, funzionari, fornitori – in questi anni abbia sostenuto il festival con le proprie decisioni, il proprio impegno, il proprio sudore; e le decine di migliaia di persone che ci hanno seguito con passione ed interesse in un viaggio splendido che porteremo nel cuore.

E, infine, ringraziamo gli artisti (tantissimi, forse non riusciamo a risalire a tutti) che ci hanno offerto il loro spettacolo. Siamo certi di rivederci presto”.

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